Biagio Marino alias Feyra nasce ad Agrigento nel 1985. Si avvicina alla musica a 6 anni con lo studio del pianoforte e cresce cantando le canzoni degli anni ’60. Nel 2009 scrive la su prima canzone che lo porterà a fondare la band “Siciliano Sono” con i quali pubblica due album caratterizzati dalla fusione di sonorità siciliane con la musica latina, il reggae e la patchanka. Nel 2017, grazie al general manager Massimo Costantino, avviene il passaggio dalle esibizioni nei club alle migliori piazze siciliane.
Il percorso che fin qui stava per culminare con l’uscita di un terzo album viene interrotto dal Covid. Con l’arrivo della pandemia e la chiusura forzata a casa, Biagio si approccia ad un nuovo modo di scrivere e fare musica che ne rappresenta il punto di svolta. Con l’uscita di Complesso di inferiorità si chiude un ciclo, si allontana dal tipo di musica che lo ha caratterizzato fino ad oggi ed esordisce nel panorama cantautorale dell’itpop, indie. Per la fine del 2021 è prevista la pubblicazione del suo album.
Complesso di inferiorità nasce durante il lockdown del 2020 nella quiete di quei giorni chiuso in casa e senza contaminazioni esterne. Me ne stavo seduto a fare musica con la tastiera, tolgo le cuffie e vedevo la mia ragazza che si dannava per un dolce “andato a male”. In quel periodo mi ero anche dedicato alla lettura, stavo leggendo “Alla ricerca del tempo perduto” di Marcel Proust, non so neanche io perché stessi leggendo, forse per trovare ispirazione o forse per “trovare il tempo perduto”.
Ho cercato di raccontare semplici quotidianità che ognuno di noi vive, molto spesso ci sentiamo incapaci, inadatti, mai abbastanza, diversi. Ma è proprio nella diversità che sta il nostro punto di forza, in quei difetti che diventano pregi e di cui in fondo ci innamoriamo tutti. Ci sforziamo di nasconderli ma basterebbe buttare via le maschere che indossiamo e vivere liberi la nostra vita con tutte le sue meravigliose sfumature. Basterebbe togliersi di dosso questo assurdo ideale e mostrare la reale bellezza del nostro essere, quell’Io meraviglioso e complicato che è con noi dal momento in cui siamo venuti al mondo e che abbiamo sotterrato. Mi piace pensare ad un mondo in cui si vive semplicemente mostrando se stessi, ognuno così reale e diverso da un altro, senza complessi di inferiorità: nudi, liberi e pieni di straordinari “difetti” come la Venere di Botticelli.
Complesso di inferiorità è un brano incalzante. Le strofe dal ritmo sincopato, lasciano spazio a un ritornello tipicamente disco con tanto di cassa in quattro e l’utilizzo di Synth e archi. Le chitarre sono funky nelle strofe e scandiscono un ritmo che costringe i piedi di chi ascolta a battere il tempo. Molto particolare e dal sapore piacevolmente retró è lo special, dove il gioco tra la voce e il basso portano a un ultimo ritornello che esplode e fa venir voglia di festa.